LA VOCE DEI LETTORI 

"GUARDIANO DI DIGHE" 

  

Buongiorno Oreste, innanzitutto una breve presentazione. Mi chiamo Simone, sono un ragazzo di 36 anni che vive nella bassa provincia di Como e che adora la montagna da quando, bambino di soli 5 anni, passavo le mie vacanze estive in Val d'Intelvi, in quello che ai miei occhi di bimbo sembrava un paradiso.  Poi le Dolomiti per una decina di anni hanno rapito il mio cuore.. E da lì ogni volta che i miei piedi battono un sentiero e che i miei occhi guardano un panorama, mi sento a casa.. Perché ti scrivo questa mail? Perché qualche giorno fa ho acquistato d'impulso il tuo libro "guardiano di dighe" (..le dighe.. un altro argomento che mi affascina da sempre...) che è diventato il mio compagno di un paio di pomeriggi passati con mia mamma, aspettando una delle sue sedute di chemio. Il mio vuole essere semplicemente un ringraziamento. Un grazie per avermi fatto evadere, con la tua delicata scrittura e la tua sincera passione per la montagna, dal mio momento triste.. È incredibile quanto il tuo piccolo libro mi abbia rapito. Mi sono trovato a invidiare quell'immaginario giornalista, e ho immaginato di vedere un giorno un paio di corna d'oro riflettere la luce del tramonto.. Quando stasera ho finito il libro ho sorriso.. Chissà, magari presto verrò a scoprire le meraviglie della tua valle e a percorrere il Tracciolino. Di sicuro verrò a vedere il tuo lago, la tua diga, anche se mi conosco e probabilmente non avrò sufficiente faccia tosta per venire a bussare alla casa del guardiano.. Eh... Grazie ancora per aver scritto questa piccola perla. Simo

 

 

Mensile “Montagne 360°” aprile 2012, mi imbatto in un articoletto intitolato “Le montagne di un guardiano di stelle” che parla dell’ultima “fatica letteraria” di un famoso alpinista, ma chi sarà mai? Buttando l’occhio mi rendo conto che si parla di fede e montagna! Wow!! (Penso) non i soliti libri (seppur entusiasmanti) che raccontano di imprese eroiche al limite della sopravvivenza che ti fanno sognare e rimanere col fiato in sospeso ma purtroppo riservate per pochi eletti. Sono sempre più incuriosito e leggo con curiosità questo articoletto, da come lo descrivono sembra si tratti di un gran bel libro, e l’autore sembra essere una persona che ha molto da dire! Sempre più incuriosito cerco di trovare navigando in internet qualche notizia in più su questa persona e… scopro un mondo… il mondo di Oreste Forno. Con trepidazione ordino questo libro, l’attesa è carica di entusiasmo, muoio dalla voglia di leggerlo ma il libro ci mette un po’ ad arrivare. Finalmente arriva, la recensione della rivista del CAI non tradisce le aspettative e lo divoro in pochissimi giorni! Che dire, ce ne sarebbero un’infinità di cose belle da dire su questo libro; un libro meraviglioso dalla lettura scorrevole e fluida, anzi peccato lo si finisca in poco tempo, e quando lo si è finito viene quasi nostalgia, come a chiedersi, Oreste non hai altre storie da raccontare?! Appena finivo un capitolo mi veniva voglia di proseguire per immergermi nelle emozioni di una nuova storia! Impossibile restare passivi nella lettura, mentre lo leggevo ero li che salivo con te, sentivo e vivevo le tue stesse emozioni, sensazioni, paure ed inquietudini! La cosa che mi ha da subito coinvolto in questo tuo libro sin dalla lettura dell’articoletto che mi ha portato a conoscerti è stato il fatto che anch’io ho sempre associato la montagna al luogo d’incontro con il proprio io più profondo e con Dio e penso che l’idea di provare a ritrovare la fede salendo sette cime sia stata unica e stupenda! Il libro mi ha emozionato perché parla di una storia vera, concreta, vissuta da una persona normale, da uno di noi! Una persona che ha saputo cercare, ha saputo mettersi in gioco, che ha avuto con semplicità e coraggio la volontà di guardarsi dentro, di liberarsi dai propri macigni, e di fare luce dentro se stesso per volare in alto come solo le aquile sanno fare! Questo hai fatto Oreste, un’esperienza unica, quasi intima, ma che hai avuto il coraggio di portare in luce a tutti noi perché potessimo condividere questo tuo percorso così personale e poterne trarre giovamento ed esempio. “L’altra montagna” mi è caro e lo sento particolarmente vicino perché parla di argomenti per me importanti, la ricerca della fede, del proprio essere ed il miglioramento di se stessi attraverso la montagna che oltre ad un ambiente naturale stupendo, in questo libro si fa viva dimostrando tutta la sua forza ed utilità per l’uomo nell’aiutarlo a guardarsi dentro, a scoprirsi. Tutto il Creato stesso ma la montagna in particolar modo, almeno per me, lo dico sempre, con le sue meraviglie e la sua natura selvaggia mette a nudo chi realmente siamo comprese paure e debolezze! Tramite il tuo libro mi hai insegnato il ritorno alla semplicità, allo stupirsi delle cose semplici, a saper gioire di un fiore che sboccia, di un cielo stellato. Il tuo libro Oreste, come si può capire mi è piaciuto molto perché racconta di un intenso rapporto d’amore con la montagna, di questa grande amica che è in grado di farci riscoprire la nostra corretta dimensione e proporzione di esseri umani, di esseri facenti parte integrante del creato e non distaccati da esso come il progresso ci porta a pensare, non siamo separati dalla nostra grande madre Terra, la quale la sfruttiamo solamente per il nostro arricchimento e benessere materiale senza nulla restituirle se non una montagna di scorie e rifiuti! Inoltre facendoci entusiasmare dalle piccole grandi cose che la natura ci sa dare riusciamo anche a ristabilire un contatto con il suo Creatore, e penso quindi ancor di più a come la montagna sia un grande dono che Dio ci ha fatto. Condivido appieno il tuo modo di vivere la montagna e la grande sensibilità che hai per essa; si percepisce in ogni tua parola che tu godi appieno di essa, rigenerante per lo spirito attraverso i paesaggi meravigliosi che sa donare dopo la fatica della salita, ma anche rigenerante per il puro e semplice fatto di essere li in mezzo a tutto quel verde, a tutta quella pace, e quindi non semplicemente rigenerante per la gioia magari data dall’aver portato a termine una scalata o una camminata. E’ bellissimo e contagioso il tuo entusiasmo per le piccole cose quasi come se fosse la prima volta, mi risuona nella mente quel “se non ritornerete come bambini…” del versetto del Vangelo (Matteo 18,3).

Io purtroppo non vivo in montagna, ma la frequento appena posso (sfortunatamente negli ultimi tempi poco), faccio un po’ di escursioni, trekking, ferrate, ciaspolate, e qualche arrampicata, non sono di certo quindi il grande alpinista degli 8000 che sei stato e sei tu ma penso di vivermela con la tua stessa sensibilità ed anch’io cerco nella montagna questa dimensione spirituale di ricerca interiore e a volte mi basta semplicemente essere li per sentirmi rinnovato e stare bene.

 

Infine, passo al tuo ultimo e nuovo libro “Guardiano di dighe”, appena ne ho appreso la notizia della pubblicazione dal tuo sito ad inizio 2013 ho fatto un salto di gioia; la mia fidanzata mi ha anticipato nell’acquisto facendomi un gran bel regalo. Anche questo l’ho divorato, come sempre i tuoi libri sono profondissimi ma leggeri e scorrevoli nella lettura, impossibile annoiarsi o lasciarli da finire. Che dire, ci voleva questo libro, dall’altro libro si restava troppo incuriositi sul tuo lavoro di guardiano e con tante domande da porti, ma con questa tua nuova opera letteraria mi hai portato a conoscerti ancora di più, attraverso il percorso della tua vita fino ad arrivare alla tua dimensione attuale. Ho potuto capire meglio le scelte fatte ed i loro motivi, i valori fondanti della tua vita. Anche questo un libro che mi ha fatto sognare, mi sono immedesimato nell’intervistatore virtuale, mi sembrava di essere li con te nella pace di quel meraviglioso posto, ad ascoltare ancora una volta le tue storie, simpatiche ed emozionanti ma sempre cariche di profonda umanità e saggezza.

Il tutto per dirti in definitiva GRAZIE, nonostante non ti conosca di persona (mi scuso se per tutta la lettera mi sono permesso di darle del “tu”) penso che probabilmente Qualcuno da lassù (quindi non sia una pura coincidenza) volesse rendermi partecipe delle tue storie, farmi conoscere il tuo messaggio carico di vita, di umanità e saggezza. Con la tua testimonianza sei un esempio di vita: il tuo portare avanti i veri valori che contano, e che spesso siamo portati a perdere di vista dalla frenesia della quotidianità e dal materialismo sfrenato di questa nostra società d’oggi; il tuo “sereno abbandono” a Lui, nel lavoro, nella vita di tutti i giorni, nella famiglia, e quindi nel suo Progetto divino; la tua scelta di vivere non di carriera ma di esperienze andando controcorrente; il tuo aver saputo cambiare registro quando è giunta l’ora di scegliere e decidere di lasciar da parte il proprio io per donarsi ai figli ed alla famiglia, il tuo impegno sociale, ecc… ti rendono un faro in mezzo al mare, o meglio in mezzo alla montagna :-):-). Tu parli di vita vera, vita vissuta, la tua positività e serenità sono contagiose, leggere Oreste Forno per me è come prendere una boccata d’aria fresca e libertà, il tuo “foto pensiero” che seguo settimanalmente è una piccola finestra che rompe la routine e mi porta nel tuo mondo. Ed ora sono in attesa che mi arrivi “Fiori di ciliegio”…

 

Marco T.

 
Caro Oreste, ieri è arrivato il libro e, grazie al giorno di riposo e di pioggia, l’ho letto tutto in poche ore. Molto bella la soluzione dell’intervista. Rende la lettura più fluida e agevole. Bellissimi i contenuti. Dicono la passione per la vita di un ragazzo di 60 anni; una lettura che farebbe tanto bene a certi anziani trentenni di oggi. Ma ne parleremo con più calma in diga.
Ancora grazie e un forte abbraccio
Paolo, con Barbara, Maria Sole e Giuseppe
 
 

 Ciao Oreste ... ho già letto la tua ultima "fatica" letteraria, che ho sentita più mia, avendo ricevuto la copia direttamente da te e sul luogo "teatro" dei fatti, che non acquistandola normalmente, e forse più comodamente in libreria. Il mio giudizio conta poco, non essendo ne un letterato ne un critico, ma voglio farti lo stesso i miei complimenti per un libro, direi una biografia, che mi ha coinvolto e appassionato forse perché conosco la maggior parte dei luoghi, ma soprattutto perché condivido le passioni e comprendo i sentimenti contrapposti che hai dovuto scindere per prendere decisioni molto coraggiose al momento giusto.

 Denis M.

 

Carissimo Oreste.... che bello leggere un libro così. Caspita, tante domande del tuo 'intervistatore' erano domande che tante volte avrei voluto farti io per capire cosa e perché di alcuni cambiamenti e di come era il nuovo modo di vivere del mio amico Oreste. Ma un po’ per non rompere un po’ per non essere invadente le domande erano rimaste dentro ma ora, tra il libro precedente e questo ho conosciuto meglio l'uomo Oreste e ho imparato ancora una volta tante cose dal tuo modo di vivere e interpretare la vita, la montagna.... Grazie per aver condiviso con noi tutto ciò e in modo fantastico, bello, intenso, sincero, gioioso e nello stesso tempo intimo.
Francesco C.

 

Caro Oreste,
 
ho appena finito di leggere il tuo ultimo lavoro. Cosa dire, ormai sono abituato alla lettura fluente ed appassionante dei tuoi libri, in questo però ho trovato una piacevole sorpresa. Il ritmo che sale fino a farti trattenere il fiato e la discesa delle tue risposte/racconti piene di ricordi ed emozioni che hai saputo farci vivere come se fossimo stati presenti anche noi. Le stesse emozioni che ha provato il "tuo intervistatore".
Bravo, ottimo lavoro!
Massimo D. M.

 

Eccomi di nuovo qui ad esprimerti la mia nuova emozione nell'aver ultimato la lettura del libro; nel leggerlo mi sono rivisto io nel ruolo dell'intervistatore, non ti facevo un'intervista ma ti chiedevo comunque alcune cose e tutto questo è accaduto durante le mie due visite da te. Ti ascoltavo estasiato dai tuoi racconti e parole, vedevo nel tuo volto e nei tuoi occhi quello che volevi trasmettermi e suscitavi in me grandi emozioni. Le camminate con te lungo il Tracciolino, stesse sensazioni ed emozioni racchiuse nel libro; gli splendidi panorami raccontati dall'intervistatore e che io ho avuto la fortuna di ammirare. I vari posti raggiunti da me in solitaria con in spalla zaino e macchina fotografica al collo, per immortalare e avere uno splendido ricordo di essi, Motta, Frasnedo, bivacco di Primalpia, Foppaccia, Tracciolino, la diga, la grotta delle vasche d'acqua, tutti luoghi che ho avuto la fortuna di vedere grazie a te e che posso rivedere ogni volta che voglio guardando gli scatti realizzati, oppure ogni volta che mi viene la nostalgia di quella pace e libertà. Grazie Oreste, grazie di cuore.
Danilo G.